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Il segmento testuale Nostra Lotta è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 28Entità Multimediali , di cui in selezione 17 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 457

Brano: [...]i e logistici della lotta. Cominciò un’attività instancabile, rigorosamente clandestina, nella quale le qualità di organizzatore di Secchia sul piano della lotta armata politicamente consapevole e della sua unità col movimento operaio poterono appieno dispiegarsi, tanto da meritargli la definizione di “Carnot della Resistenza” (Giorgio Amendola, Il rinnovamento, p. 46). Dall’inizio di ottobre il gruppo mianese pubblicò la rivista quindicinaie La Nostra Lotta (v.)f redatta principalmente da Secchia e da Longo; numerosi articoli Secchia scrisse inoltre su “l’Unità” di Milano e su altri fogli illegali. Dalla campagna martellante contro ^attesismo” (v.) alle discussioni interne di partito, con la rivendicazione della piena autonomia direttiva del gruppo milanese rispetto a quello romano; dalla tessitura (tramite corrieri e staffette, ma anche con ispezioni dirette e riunioni in loco) di una sempre più fitta rete di rapporti con gruppi e formazioni operanti, e dalTindirizzare nelle varie fasi della lotta (in tutto il territorio dell’Italia settentrion[...]

[...]omento fondamentale dell’instaurazione di organismi di massa e di autogoverno, furono seguiti dalla “svolta di Salerno” (v.), che imponeva l’accantonamento dei contenuti di classe e delle stesse immediate istanze radicalrepubblicane della Resistenza. Secchia tentò bensì di delineare una unità estesa a forze sociali di sinistra non rappresentate nei C.L.N.; ma fin dal dicembre 1943, neM’articolo II sinistrismo maschera della Gestapo, edito ne “La Nostra Lotta”, egli aveva in realtà rotto i ponti e dichiarato lotta aperta nei confronti dei gruppi di sinistra rivoluzionaria, a loro volta incapaci di un’elaborazione adeguata al tempo storico e alle condizioni reali dei rapporti di forza. Il ridimensionamento della proposta politica del P.C.I. partigiano e combattente — ridimensionamento del quale Longo e Secchia davano un’interpretazione prevalentemente tattica e quindi non traumatica — coincise tuttavia con il crescere del movimento e delle sue chances insurrezionali; ciò che — oltre alla disciplina di partito e alla ideologia centralistica tipica d[...]

[...]il rapporto organizzativo dopo quello politico di Longo. Secchia annunciò che già prima della « leva dell'insurrezione » allora lanciata, gli iscritti al P.C.I. nell 'Italia settentrionale erano 70.000, e dichiarò che la « battaglia della ricostruzione » nel quadro di un « regime di democrazia veramente progressiva » sarebbe stata vinta sulla base della « iniziativa delle larghe masse popolari », garantita dalla vitalità politica del P.C.I. (“La Nostra Lotta”, 25.11.1944). La conferenza rappresentò quindi un momento fondamentale nella definizione e delimitazione degli obiettivi che nondimeno rimanevano più avanzati rispetto alla “politica di Salerno”.

457



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 458

Brano: [...] sinistra e in senso classista la posizione ufficiale del P.C.I. attraverso l'interpretazione del « partito nuovo » come organismo « la cui cultura di classe e l’ideologia rivoluzionaria rimangono inalterate », e la cui capacità di influenza e di direzione era in ragione diretta della radicalità e della violenza dell’insurrezione antifascista: « Tutto quanto vi era di conservatore viene bruciato dal fuoco vitale e purificatore della lotta » (“La Nostra Lotta”, marzo 1945).

Come membro della Direzione del P.C.I. per l’Italia occupata Secchia ebbe parte nella emanazione delle Direttive per l’insurrezione N. 16, che prevedevano e cassavano anticipatamente tutti i tentativi di evitare o rinviare la rivolta imminente, chiamando i compagni a « fare anche da soli [...] qualunque cosa dicano o pensino i nostri amici e alleati » (“La Nostra Lotta”, 10.4.1945).

Nelle giornate di aprile Secchia fu al suo posto di dirigente dell'insurrezione, a Milano, dove il 28, con Longo, passò in rassegna la formazione della Valsesia e dell'Ossola e partecipò alla sfilata e al grande comizio finale a piazza del Duomo.

Il 17 maggio egli si recò a Bologna per accogliere Togliatti, proveniente da Roma, e il 18 fu presente alla riunione presso la Segreteria milanese, nella quale il “capo del partito” pronunciò un discorso di mediazione (democrazia progressiva come distruzione totale del fascismo e avviamento in direzione del socialismo) che ottenne[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 673

Brano: [...]Vincenzo Gigante (v.) che si firmava “Ugo”, Andrea Casassa [Andrei), poi Eros Sequi e altri che continuarono le pubblicazioni anche nel dopoguerra. A questo foglio si affiancarono diversi periodici ciclostilati: dal 15.12.1943 Lottare, destinato in particolare ai combattenti italiani sparsi nelle file dell’Esercito di liberazione jugoslavo; Il Notiziario del Popolo (dal 5.4. 1944); le riviste Noi Giovani e La Donna Istriana (dal luglio 1944); La Nostra Lotta (dal 21.8.1944), redattore Domenico Cernecca.

Tra i numerosi fogli locali si ricordano: Radio Notizie di Rovigno (ottobre 1943); il Bollettino di guerra (ArsiaAlbona, dall’1.4.1944) ; Le Notizie (Pola, dal 27.4.1944), poi Notiziario (dal 27.7.1944); Notizie (Pinguente, dal 21.8.1944); il Notiziario di Parenzo (dall'ottobre 1944) e Radio Notizie (Parenzo dal 20.11.1944). La Voce del Popolo, organo del Fronte popolare di Fiume e ultimo arrivato nella famiglia della stampa partigiana italiana (dal 27.10.1944), tuttora si pubblica a Fiume come quotidiano. Dalle medesime “tipografie” che produc[...]

[...]el Popolo, organo del Fronte popolare di Fiume e ultimo arrivato nella famiglia della stampa partigiana italiana (dal 27.10.1944), tuttora si pubblica a Fiume come quotidiano. Dalle medesime “tipografie” che producevano questi fogli, per lo più sistemate in ricoveri di fortuna e rifugi sotterranei, nei boschi e sui monti, uscivano anche opuscoli, volantini o supplementi alle varie pubblicazioni (per esempio, Documenti storici, supplemento de “La Nostra Lotta”).

Materiale vario

I volantini, prima forma di stampa partigiana, cominciarono a uscire

dalla tarda estate del 1941; nel corso della guerra ne furono prodotti varie centinaia, per milioni di esemplari.

Particolarmente intensa fu questa attività nel 1944, quando « più di 200 edizioni diverse in lingua italiana furono stampate dalla sola Commissione di propaganda regionale ». In un solo mese, nell’autunno di quell’anno, si stamparono più di 400.000 pagine di edizioni varie. Il numero delle pagine stampate nel

1944 superò i tre milioni. Queste cifre danno un’idea di quello che fu [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 674

Brano: Stampa partigiana in Istria

1943 all'aprile 1945 ne furono pubblicati 57) avevano dalle 16 alle 40 pagine e furono in prevalenza di contenuto politico.

Bibliografia: G. Scotti, Breve storia della stampa della nostra minoranza in “Panorama”, Fiume, nn. 181920, 1959; Documenti: Il Nostro Giornale (introduzione di Eros Sequi), a cura del Centro di ricerche storiche di Rovigno, 1973; Documenti: La Nostra Lotta (introduzione di Giovanni Radossi), Centro di ricerche storiche, Rovigno 1974; G. Scotti, La stampa partigiana dell'Istria in lingua italiana, Quaderni, voi. IV del Centro di ricerche storiche di Rovigno, 19741977; Documenti: La Voce del Popolo e i giornali minori, (introduzione di Luciano Giuricin), Centro storicoEdit Fiume, 1979; Istarska partizanska stampa (Stampa partigiana istriana) a cura di Herman Bursic e Giacomo Scotti, 3 voli., FiumePola, 19811983.

G.Sco.

Stangher, Ulikse

N. a VoloscaAbbazia (Fiume) il 13.7.1882, m. a Fiume (Jugoslavia) nel 1960; avvocato.

Iniziati gli s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 799

Brano: [...]o legati. Il P.C.I. di Togliatti diventava quindi, agli occhi di « Prometeo », un partito come tutti gli altri; si differenziava da questi solo per il fatto di mantenere la vecchia denominazione e di avere tra i suoi seguaci molti operai convinti di lottare per la rivoluzione socialista.

Naturalmente la polemica del P.C.I. contro « Prometeo » fu durissima. Pietro Secchia, in un articolo dal titolo « La maschera della Gestapo » e pubblicato da Nostra Lotta nel dicembre 1943, scrisse che i seguaci di « Prometeo » (ai quali egli accomunava quelli di Stella Rossa e di Bandiera Rossa) erano estremisti al servizio degli invasori tedeschi e pertanto andavano trattati come tali.

La polemica col P.C.I. si inasprì anciie a causa della valutazione che « Prometeo » dava delle formazioni partigiane che lottavano contro i nazifascisti. Pur valutando che i movimenti partigiani erano il frutto di una situazione specifica, dovuta alla disgregazione sociale della guerra e che molti operai si davano alla macchia per sopravvivere, « Prometeo » sosteneva che tu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 714

Brano: [...]rie, risparmio di elettricità.

Truculenti e rabbiosi, anche se spesso incerti, erano invece i fascisti e i tedeschi che misero in atto vari tipi di violenza, intimando dalle colonne dei loro striminziti quotidiani « l’immediata » ripresa del lavoro entro il giorno 7 (che era poi la stessa data stabilita per la cessazione dello sciopero dai Comitati di agitazione clandestini).

I comunisti, pur rilevando sui loro giornali (« l'Unità » e « La Nostra Lotta ») tutti gli elementi positivi dello slancio popolare, non mancarono di far rilevare gli elementi negativi, le manchevolezze, i tentennamenti, l’assenza di autonomia e di decisione in determinate situazioni locali. Ma fecero an

Mussolini attraversa le vie di Milano per recarsi al Teatro Lirico, dove terrà un discorso (16.12.1944)

714



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 11

Brano: [...]ganizzarsi, di dare una solidità alle formazioni partigiane prima di agire. Le « bande » partigiane che non passarono subito alla lotta finirono col disgregarsi; per contro, fu attraverso le azioni di guerra, prima limitate, poi sempre più ampie e organiche che le bande acquistarono esperienza, temprarono i loro quadri, si trasformarono in distaccamenti, brigate e divisioni.

L’articolodirettiva Perché dobbiamo agire subito fu pubblicato su La Nostra Lotta, n. 34 del novembre 1943. Trasmesso a tutte le Brigate d’Assalto Garibaldi e ai rappresentanti del P.C.I. nei C.L.N., venne poi riprodotto su II Combattente e su altri periodici partigiani del tèmpo. Dopo la Libe

razione è stato riportato quasi integralmente in diverse opere riguardanti la storia della Resistenza (cfr. Storia della Resistenza Italiana, di Roberto Battaglia; Storia dell'Italia partigiana, di Giorgio Bocca; Storia jdella Resistenza La guerra di Liberazione Nazionale in Italia, di Pietro Secchia e Filippo Frassati).

P.Se.

Agitazioni sindacali

L’azione rivendicativa [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 14

Brano: [...]lo di Vittorio Valletta.

Morto pochi mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, il fondatore della FIAT e senatore del regime venne sepolto in vai Pellice, in un pietoso silenzio.

E. So.

Agnini, Ferdinando

N. a Catania il 24.8.1924, fucilato dai tedeschi il 24.3.1944; studente in medicina. Ardimentoso organizzatore dei giovani studenti nella resistenza romana, fondò l’A.R.S.I. (v.) e diresse il foglio clandestino studentesco La Nostra Lotta. Catturato in seguito a delazione il 24.2.1944, fu lungamente torturato in via Tasso e infine fucilato alle Fosse Ardeatine (v.).

Sulla facciata dell’istituto « Quinto Orazio Fiacco », nel quartiere di Monte Sacro a Roma, dopo la Liberazione è stata posta

una lapide con l’epigrafe: « In queste Aule

— Pur in oscuri tempi di vivere servile — A torti e liberi sensi — Educò mente e cuore — Ferdinando Agnini — Che alle Fosse Ardeatine il 24.3.1944 — Immolava — Vittima consapevole — La sua giovinezza all’umanità libera .— Professori e studenti

lo vollero ricordare ».

Agnini, Gregorio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 145

Brano: [...] Gianni », operante a Bologna.

A.R.S.I.

Associazione Rivoluzionaria Studentesca Italiana. Organizzazione di lotta clandestina sorta a Roma nell’ottobra 1943. Diretta dallo studente Ferdinando Agnini (v.), che venne poi ucciso alle Fosse Ardeatine, raggruppava soprattutto studenti universitari e liceali del quartiere Monte Sacro; raccolse armi e informazioni utili alla lotta contro i tedeschi; provvide alla stampa di un foglio dal titolo La Nostra Lotta e, in collaborazione con gruppi di patrioti comunisti della V Zona, organizzò azioni contro i nazifascir sti. Alla fine del febbraio 1944 confluì nell’unione Studenti Italiani (v.).

Artale, Vito

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. N. a Palermo nel 1882, ucciso alle Fosse Ardeatine il 24. 3.1943. Ufficiale del servizio tecnico di artiglieria, partecipò con alti incarichi alla guerra libica e alla prima guerra mondiale. Dal 1929 fu vicedirettore della fabbrica d’armi di Terni e, in seguito, direttore del Laboratorio di precisione dell’esercito.

Dopo I*8.9.1943, trovandosi a [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 233

Brano: [...]contribuirono, con il loro sempre più esplicito antifascismo, a orientare le giovani generazioni intellettuali alla lotta. Presidente del C.L.N. universitario, fondatore dell’Associazione professori e assistenti universitari (v. A.P.A. U.), l’organizzazione clandestina che diresse la lotta antifascista negli Atenei, collaboratore di Eugenio Curiel (v.) nella fondazione del Fronte della Gioventù, collaboratore de « l’Unità » clandestina e de « La Nostra Lotta », fu l’anima della Resistenza negli ambienti intellettuali milanesi. La sua casa era diventata, anche per opera della sua compagna Daria Malaguzzi, un centro di raccolta e di aiuto concreto per le formazioni armate della città e della montagna.

La fondazione del Fronte della cultura, negli ultimi mesi del 1945, fu la prima iniziativa di Banfi dopo la riconquista della libertà, nel

233


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Nostra Lotta, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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